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ArcelorMittal meest logische koper voor ILVA

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  1. Archie Steelman 3 april 2017 15:54
    Ilva, conto alla rovescia per le offerte: giovedì 6 aprile scade il termine
    La cessione del siderurgico di Taranto entra nella fase cruciale. La comparazione fra le due cordate. Il governo dovrebbe incontrare i sindacati

    La Repubblica 02 aprile 2017
    11
    Un'immagine dell'Ilva La cessione dell'Ilva entra nella fase cruciale. Giovedì 6 aprile scadono i 30 giorni che uno degli advisor, Banca Leonardo, ha avuto dai commissari dell'Ilva per la valutazione delle offerte. Dopo questa data, i commissari Gnudi, Laghi e Carrubba metteranno insieme tutte le valutazioni e solo successivamente ci sarà la scelta finale tra le due cordate che lo scorso 6 marzo hanno presentato le offerte definitive per l'acquisizione dell'Ilva, ovvero Am Invest Co, che mette insieme la multinazionale Arcelor Mittal con Marcegaglia (col primo in maggioranza), e AcciaItalia che unisce invece l'indiana Jindal, Cassa Depositi ePrestiti, Arvedi e Delfin di Leonardo Del Vecchio. Secondo fonti vicine al dossier, prima della fine del mese (e non sono esclusi slittamenti) per Ilva non succederà nulla nel senso che non si saprà quale dei due gruppi in corsa l'acquisirà prima in fitto e poi a titolo definitivo.

    Entro la prima decade di aprile, intanto, il governo dovrebbe incontrare i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm che hanno chiesto all'esecutivo un punto della situazione. Le priorità che raccomandano i sindacati sono anzitutto la bonifica ambientale del siderurgico, quindi, sullo stesso piano, il rilancio industriale dell'acciaieria e la difesa dei posti di lavoro, oggi a Taranto di poco sotto gli 11mila dipendenti diretti (e intanto un mese fa è cominciata, dopo i contratti di solidarietà, la cassa integrazione straordinaria per 3.300 dipendenti con una media di circa 2500). A Taranto l'Ilva sta attualmente producendo 13.500-14.000 tonnellate di ghisa al giorno, poi trasformate in acciaio, e l'azienda ha annunciato ai sindacati che a maggio passerà a 16.000-16.500 tonnellate al giorno.

    Sul fronte delle risorse, invece, si registra una nuova battuta d'arresto por quarto riguarda il rientro dall'estero in Italia dei fondi (un miliardo e 200 milioni) sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano e ora destinati ai lavori ambientali nel sito di Taranto. Già saltata la tempistica inizialmente prevista, secondo la quale queste risorse sarebbero dovute rientrare entro febbraio, è saltato pure l'aggiornamento della tabella di marcia. La Corte del Jersey, l'isola del canale della Manica dove hanno sede i trustee dei Riva, ha infatti preso più tempo ed ha fissato al 9 aprile la presentazione della nuova documentazione chiesta e al 12 maggio una nuova udienza. Il che vuol dire che prima di metà maggio non ci saranno novità. Che si profilasse un ulteriore rinvio era apparso chiaro già nell'udienza di metà marzo della Corte. In quella sede, infatti, era emerso che il legale dell'Ilva aveva avanzato "alcune obiezioni alla procedura e alla sequenza temporale stabilita... allo scopo di permettere la messa in atto dell'accordo in conformità con lo stesso".

    "Naturalmente - aveva detto la Corte in quell'occasione - sono richieste prove certe del diritto italiano per stabilire se le obiezioni siano ammissibili". Quindi, "date le circostanze la Corte non può fare altro che aggiornare il procedimento al fine di permettere il conseguimento di tali prove. Queste ultime devono essere fornite entro quattro settimane". "La Corte - concludeva la sentenza - si aggiorna ad un tempo ragionevole successivo all'ottenimento delle prove" (di qui appunto le due date: 9 aprile e 12 maggio) e comunque aveva preso atto della volontà dei Riva, che l'avevano comunicato attraverso i propri legali, di far avanzare la "loro richiesta il più in fretta possibile cosicchè l'accordo possa essere messo in atto".
    Influisce ora il rinvio della Corte del Jersey - che si riflette anche sulle decisioni del Tribunale federale di Losanna dove i fondi sono depositati - sul processo di vendita dell'Ilva che va verso il rush finale? No, perchè le due cordate hanno comunque presentato il 6 marzo le loro offerte con risorse proprie sia per la parte ambientale, che per quella industriale, oltrechè per l'acquisizione vera e propria. Tuttavia, hanno chiarito i commissari, la transazione, di importo rilevante, è comunque "fondamentale per la sopravvivenza di Ilva anche perchè accelera i tempi dell'afflusso delle risorse necessarie all'ambientalizzazione
    dell'impianto di Taranto".

    E senza la transazione "non è detto che i soldi sequestrati in Svizzera possano arrivare e comunque la procedura potrebbe arrivare al termine solo tra molti anni vanificando così la finalità alla quale sono destinati". Nello specifico con la transazione di dicembre i Riva si sono impegnati a dare all'Ilva un miliardo e 330 milioni, di cui 1,1 per le opere ambientali e 230 per la gestione aziendale.

  2. Archie Steelman 3 april 2017 16:02
    Giunte le offerte per l’Ilva: nessuna vera schiarita nei cieli di Taranto
    di Massimo Spinelli 31.03.2017 9:03 CEST L'Ilva di Taranto Reuters
    Sono giunte ai primi di marzo le offerte per aggiudicarsi l’Ilva, attualmente in amminstrazione straordinaria, e lo stabilimento di Taranto. Da una parte Am Investco Italy, joint venture di ArcelorMittal e Marcegaglia (a cui si è aggiunta con una lettera di intenti Banca Intesa SanPaolo) e dall’altra parte AcciaItalia, partnership tra Jindal South West, Arvedi, Cassa Depositi e Prestiti e Leonardo Del Vecchio con la Delfin.
    Lo scontro è quindi tra due colossi dell’acciaio mondiale: la ArcelorMittal con sede in Lussemburgo e l’indiana Jindal South West.
    ArcelorMittal, prima azienda al mondo del settore, con una produzione di acciaio grezzo che supera 90 milioni di tonnellate e Jindal South West con una produzione nettamente inferiore, ma comunque ben sopra 10 milioni di tonnellate. Entrambi i gruppi naturalmente si dichiarano pronti ad investire diversi miliardi nell’azienda con un nuovo piano industriale ed un nuovo piano ambientale. Entrambe le proposte mirano a portare la produzione nuovamente a 10 milioni di tonnellate, quella di ArcelorMittal allargando la gamma prodotti, arrivando fino al settore automobilistico ed utilizzando al massimo tutti e tre gli altiforni e quella di Jindal puntando sull’utilizzo del gas per ridurre nel tempo l’uso del carbone.
    Jindal e ArcelorMittal sono quindi pronti a sfidarsi per contendersi l’acciaieria di Taranto, neanche si trattasse del fiore all’occhiello della tecnologia italiana, una sorta di Apple della siderurgia mondiale: in realtà una fabbrica vecchia, progettata male dalla mano pubblica, spolpata con investimenti palliativi dalla mano privata e considerata sempre più a Taranto, nonostante il ricatto occupazionale, come un male non più necessario. Per il mese di aprile dovrebbe essere terminata la fase di valutazione delle offerte e per lo stesso mese ci dovrebbe essere l’assegnazione. Le due cordate si contendono l’Ilva a suon di offerte e propositi da libro dei sogni, ma qual è il contesto mondiale nel quale tali offerte si inseriscono? Qual è la situazione del mercato dell’acciaio?
    La produzione di acciaio nel 2016, secondo i dati della World Steel Association, è stata complessivamente di 1.628 milioni di tonnellate, leggermente al di sopra del volume del 2015 e comunque al di sotto del picco raggiunto nel 2014: diminuisce la produzione in Europa e negli Stati Uniti, aumenta in Cina, massimo produttore mondiale con 808 milioni di tonnellate. Nonostante l’aumento della produzione, il settore dell’acciaio negli ultimi anni si è scontrato con una bassa domanda e con un eccesso di capacità produttiva: il Global Capacity Utilization Rate è passato dall’83 per cento del 2005 al 68 per cento del 2015, si produce cioè troppo acciaio rispetto alle reali necessità e come prima conseguenza la contrazione della redditività, a causa di prezzi più bassi e di maggiori costi connessi ad una maggiore difficoltà ad usufruire di economie di scala.
    Secondo un rapporto pubblicato dall’OCSE a inizio 2016 “ogni ulteriore espansione di capacità sostenuta dai governi dovrebbe essere interrotta o comunque sottoposta a profonda analisi [...] e le barriere alla chiusura degli impianti meno profittevoli dovrebbero essere rimosse in quanto in grado di danneggiare l'intero settore limitando la possibilità di una ridistribuzione delle risorse verso le aziende di maggior successo.”
    In questa situazione di mercato, con profittabilità ridotta ed eccesso di capacità produttiva, quanto può risultare plausibile da un punto di vista strategico la volontà dei due gruppi di raddoppiare la produzione Ilva, riportandola a 10 milioni di tonnellate? Forse si potrà investire per rendere l’acciaieria più efficiente e produttiva, forse, ma come si può immaginare che sia possibile investire per rendere l’acciaieria davvero meno inquinante se l’azienda si reggerà con ogni probabilità su equilibri economici tutti da definire e margini ristrettissimi? Difficile prevedere quindi uno scenario caratterizzato da forti investimenti per il piano ambientale, ma se anche ciò avvenisse, il pericolo per la salute dei cittadini di Taranto non sarebbe comunque scongiurato in quanto la fabbrica ha vizi storici che non la renderanno mai perfettamente compatibile con la salute della popolazione.
    E purtroppo non è tutto. I vari decreti del Governo cosiddetti salva-Ilva avevano già stabilito una sorta di immunità penale ed amministrativa per il commissario straordinario ed i suoi delegati: “L'osservanza delle disposizioni contenute nel Piano di cui al D.P.C.M. 14 marzo 2014 [...] equivale all'adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione [...]. Le condotte poste in essere in attuazione del Piano [...] non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati, in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell' incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro.”. Con l’ultimo decreto, il decimo, tale immunità è stata estesa anche agli affittuari o eventuali acquirenti della società, per cui se i nuovi proprietari seguiranno le indicazioni del Piano connesso all'attuazione dell'AIA (Autorizzazione integrata ambientale), contestatissima da quasi tutte le associazioni ambientaliste e criticata anche dal Presidente di Regione Emiliano, godranno di una sorta di immunità sconosciuta nella maggior parte delle legislazioni in materia. L’International Society of Doctors for the Environment (ISDE) aveva del resto già sottolineato, riferendosi ad evidenze di epidemiologia predittiva elaborata da ARPA Puglia nel 2013, che “neanche l’applicazione di tutte le prescrizioni AIA garantirebbe ai residenti nell’area di Taranto un’adeguata salubrità del territorio e un livello di sicurezza sanitaria almeno simile a quello di altre zone d’Italia considerate non a rischio”.
    Considerando le premesse, sono più che legittimi i dubbi sul futuro dell’acciaieria e del capoluogo ionico. Una sorta di vero e proprio accanimento terapeutico e per la città sembra che non sia previsto alcun tipo di futuro, se non quello precario ed avvelenato dell’acciaio. Eppure anche Genova si è ripresa dopo la chiusura della parte inquinante della locale acciaieria ed anche Napoli è sopravvissuta alla chiusura di Bagnoli ed in questi giorni, sull’area ex acciaieria, ripartirà la Città della scienza con il più grande planetario italiano 3D e Corporea, il primo museo interattivo europeo dedicato al corpo umano.
  3. Archie Steelman 3 april 2017 16:15
    Vendita Ilva, la settimana del verdetto. Giovedì la scelta della cordata vincitrice?
    di Redazione -
    Corriere di Taranto 2 aprile 2017

    Mancano pochi giorni al primo verdetto decisivo per la partita Ilva. I tre commissari, Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi, sostenuti dall’advisor Leonardo & Co, entro il 6 aprile devono comunicare al Governo quale sia l’offerta da preferire. Sul tavolo, la proposta di Am Investco Italy (Arcelor Mittal, Marcegaglia e, in caso di vittoria, Intesa Sp) e quella di AcciaItalia (Jindal, Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi e Delfin).
    Secondo quanto emerso finora, l’offerta più alta in termini economici sarebbe la prima, ma la seconda prevederebbe un investimento successivo maggiore. Oltre al fattore economico, a pesare sulla scelta finale, che dovrebbe arrivare comunque entro la fine di aprile, saranno anche considerazioni strategiche e di sistema, considerando il peso dell’Ilva nella siderurgia italiana. In questo senso, la copertura istituzionale garantita da Cdp ad AcciaItalia potrebbe rivelarsi importante. Secondo quanto ricostruito dall’Adnkronos, il tentativo in extremis da parte di Arcelor Mittal di portare via Goito dalla propria parte, esplicitato in un’intervista a Repubblica dal magnate indiano dell’acciao Lakshmi Mittal, è fallito. La possibilità di far convergere le forze sarebbe stata discussa tante volte, a partire da gennaio 2016, senza mai arrivare a un accordo. Cdp risponde all’indirizzo politico del Governo, che in questa partita ha sempre posto gli stessi paletti: la maggioranza italiana della compagine che acquisisce l’Ilva e la tutela degli interessi del sistema Paese. Requisiti, questi, che evidentemente Cdp ha scelto di soddisfare con la sua partecipazione in AcciaItalia.
    Ora, si entra anche formalmente nella fase della decisione. La scelta del Governo sarà espressa con un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico. Successivamente scatterà un periodo di 30 giorni per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall’azienda assegnataria alle indicazioni del ministero dell’Ambiente, che entro l’autunno emetterà un proprio decreto. A quel punto, scatterà l’esecutività del contratto di acquisizione. Questo, a condizione che il vincitore della gara ottenga il via libera dell’antitrust europeo. La direzione competition and merger deciderà dopo aver sondato a Bruxelles i competitor e clienti potenziali di entrambi gli schieramenti che concorrono per il salvataggio dell’Ilva. L’obiettivo preliminare dell’istruttoria è quello di valutare gli effetti competitivi sul mercato europeo delle due proposte. Quello finale, è di pronunciarsi con cognizione di causa dopo l’assegnazione. Il disco verde di Bruxelles arriverà entro 25 giorni lavorativi dalla notifica. Rispetto a questo profilo Antitrust, a pesare è ovviamente il ruolo dei due soci industriali che sono in concorrenza tra loro. E se per Jindal il problema praticamente non si pone, vista la scarsa presenza in Europa, qualche aggiustamento potrebbe essere richiesto in caso di vittoria di Arcelor Mittal, che ha invece una presenza più significativa nel Vecchio Continente.

  4. Archie Steelman 4 april 2017 13:39
    Het komt er eigenlijk allemaal op neer dat er deze donderdag 6 april een aanbeveling komt van commissarissen richting de Italiaanse regering voor wat betreft hun voorkeur en dat er pas voor het einde van de maand een decreet volgt van de Italiaanse regering. Maar dan zijn we er nog niet. Ook het Europees Parlement moet er daarna nog even aan ruiken om de concurrentiepositie met andere Staalbedrijven te beoordelen voordat het een definitief besluit gaat worden. We zijn dus nog wel even bezig.
  5. Archie Steelman 6 april 2017 18:59
    Ilva: la settimana decisiva?
    Le tappe future del processo di vendita che porterà all’assegnazione definitiva del gruppo siderurgico
    05 aprile 2017 SIDERWEB
    TARANTO - Secondo le ultime date stabilite sul processo di vendita degli asset industriali del gruppo Ilva, domani i tre commissari straordinari della società in amministrazione straordinaria, Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi, riceveranno dall'advisor Leonardo & Co (l'altro advisor che segue la struttura commissariale Ilva dal 2014 è Rothschild), l'indicazione su quale sia l'offerta da preferire. Dopo di che i commissari straordinari metteranno insieme tutte le valutazioni e, solo in un secondo momento, si giungerà alla scelta finale tra le due cordate che, lo scorso 6 marzo, hanno presentato le offerte definitive per l'acquisizione dell'Ilva.

    Sul tavolo, lo ricordiamo ancora una volta, ci sono da un lato la proposta della new.co Am Investco Italy (composta da ArcelorMittal, il gruppo Marcegaglia e, in caso di vittoria, l'istituto di credito Intesa San Paolo che dovrebbe avere un 5% del pacchetto azionario) e dall'altro quella della new.co AcciaItalia (composta da Cassa Depositi e Prestiti, dal gruppo Arvedi, dalla DelFin, l'holding lussemburghese del gruppo Luxottica che fa capo all'imprenditore Del Vecchio, ed il gruppo indiano JSW Steel, entrato nella cordata lo scorso novembre). Secondo fonti accreditate molto vicine al dossier, prima della fine del mese corrente (ma non sono esclusi ulteriori slittamenti), per il gruppo Ilva non si dovrebbero attuare cambiamenti significativi in termini di una divulgazione della scelta definitiva dell’assegnatario.

    Secondo quanto emerso sino ad oggi, l'offerta più alta in termini economici sarebbe quella presentata dal duo ArcelorMittal-Marcegaglia, mentre l'offerta di AcciaItalia prevedrebbe un investimento maggiore nel corso del tempo. Oltre al fattore economico, sulla scelta finale peseranno anche e soprattutto considerazioni di natura strategica e di sistema, considerando il peso dell'Ilva nella siderurgia italiana e in quella europea, oltre che l'imprescindibile risanamento ambientale. Alcune operazioni di bonifica in diverse aree dello stabilimento, resteranno invece in capo alla struttura commissariale.

    Ora si entra nella fase finale del processo di vendita. La scelta definitiva del Governo sarà espressa con un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico. Successivamente partirà un periodo di 30 giorni per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall'azienda assegnataria alle indicazioni del ministero dell'Ambiente (che fa riferimento al Piano Ambientale del 2014), che entro l'autunno emetterà un proprio decreto.

    A quel punto, scatterà l'esecutività del contratto di acquisizione. Ciò sempre a condizione che il vincitore della gara ottenga il via libera dell'antitrust europeo. La direzione Competition and Merger deciderà dopo aver sondato a Bruxelles i competitor e clienti potenziali di entrambi gli schieramenti che concorrono per il salvataggio dell'Ilva. L'obiettivo preliminare dell'istruttoria è infatti quello di valutare gli effetti competitivi sul mercato europeo delle due proposte. Quello finale, è di pronunciarsi con cognizione di causa soltanto dopo l'assegnazione, nonostante le due cordate siano state già ascoltate un paio di volte dalla commissione addetta alla Competizione sul mercato europeo.

    Il disco verde di Bruxelles arriverà entro 25 giorni lavorativi dalla notifica. Rispetto a questo profilo Antitrust, a pesare è ovviamente il ruolo che i due soci industriali che sono in concorrenza tra loro avranno sulle quote di mercato dell'acciaio europeo. Per JSW il problema non si pone, vista la scarsissima presenza in Europa; potrebbe essere invece diverso il discorso in caso di vittoria di ArcelorMittal, che ha invece una presenza più significativa nel Vecchio Continente, anche se la società ha già chiarito che, con l'eventuale acquisizione di Ilva, non supererebbe la quota massima del 40%.

    Entro la fine di aprile, intanto, il governo potrebbe incontrare i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm che hanno chiesto più volte all'esecutivo di fare il punto della situazione. Le priorità per i sindacati sono anzitutto la bonifica ambientale del siderurgico, il suo rilancio industriale e la garanzia della difesa dei posti di lavoro (dove la cassa integrazione straordinaria riguarda 3.300 dipendenti con una media di circa 2.500).

    Il 2017 è e sarà inevitabilmente l'anno di svolta dell'Ilva.
    Gianmario Leone

  6. Archie Steelman 6 april 2017 18:59
    Rebus rilanci nel verdetto finale sull’Ilva
    • –di Matteo Meneghello

    • 06 aprile 2017 Il Sole 24Ore

    Si avvicina il momento del verdetto finale sulla cessione degli asset dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Oggi termina il periodo di 30 giorni concesso a Leonardo&Co per l’analisi dei contenuti del piano industriale. Il lavoro della banca è servito, in particolare, a redigere la perizia sul valore degli asset, confermando la congruità di mercato delle offerte definitive ricevute dalle due cordate in gara, AcciaItalia e Am Investco Italy.
    Terminato il lavoro degli advisor, spetta ora ai tre commissari (Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi) compiere la ricognizione definitiva, individuando, sentiti Comitato di sorveglianza e Mise, la migliore offerta vincolante. Difficile fare previsioni sulla tempistica del verdetto: secondo gli addetti ai lavori è lecito aspettarsi una decisione dalle festività di Pasqua in poi, presumibilmente all’inizio di maggio. I tempi sono destinati a variare soprattutto nel caso in cui la terna commissariale decida di dare il via a una fase di rilanci. Si tratta di un’eventualità contemplata dal bando di gara, nel quale si legge che la «selezione della migliore offerta vincolante» avverrà «eventualmente anche all’esito di rilanci». È una pratica comune nelle amministrazione straordinarie (in siderurgia l’ultimo esempio è relativo al Caleotto di Lecco, asset della ex Lucchini): prendere l’offerta migliore e porla come base d’asta, con l’obiettivo di massimizzare il risultato per i creditori. La circostanza del rilancio è stata comunque confermata anche dallo stesso commissario Laghi, nell’ultima audizione alla Camera, il 21 settembre: dopo la raccolta delle offerte vincolanti, ha detto, vi sarà «la fase finale, con eventuali rilanci».
    Non è finita. Dopo il verdetto, ha aggiunto Laghi, sarà inoltre necessario altro tempo per «limare» l’offerta insieme agli aggiudicatari, con l’avvio di una fase di negoziazione in esclusiva: «stimiamo che in assenza di eventi che non possiamo prevedere - ha concluso nell’audizione - entro fine anno possa intervenire la fase di aggiudicazione».
    L’eventualità dei rilanci resta per il momento solo un tema di tipo tecnico: secondo le interpretazioni più restrittive formulate tra gli addetti ai lavori, se non espressamente indicata nel disciplinare di gara, questa direzione di marcia potrebbe essere imboccata solo se, all’esito dell’analisi di Leonardo&Co, le offerte delle due cordate risultassero al di sotto dei valori di perizia (eventualità che secondo le indiscrezioni sulle offerte dovrebbe essere scongiurata).
    In questi giorni si è intensificata la polemica a distanza tra le due cordate. AcciaItalia ha scritto due lettere all’antitrust Ue per protestare contro la condotta «anticoncorrenziale» di ArcelorMittal, che detiene l’85% di Am. Contestato, in particolare, l’appello del presidente di Mittal, Lakshmi Mittal, che ha invitato Cdp (detiene il 27,5% di AcciaItalia) a entrare in Am, in caso di vittoria di questa cordata. «Il processo di vendita è gestito da e sotto responsabilità delle autorità italiane - ha precisato successivamente un portavoce della Commissione Ue -, è loro responsabilità assicurare che sia aperto, trasparente ed equo».

  7. Archie Steelman 6 april 2017 19:03
    ILVA, SLITTA DI UN MESE LA DECISIONE DEI COMMISSARI\
    Giovedì, 06 Aprile 2017 Cronache Tarantine

    Sull'Ilva "non si prevedono decisioni prima di fine mese". Lo riferiscono fonti vicine al dossier in merito al lavoro dei commissari che stanno esaminando le due offerte per il gruppo siderurgico, quella di Acciaitalia (Jindal, Cdp, Delfin e Arvedi) e Am Investco Italy (ArcelorMittal e gruppo Marcegaglia).
    Una relazione da parte dell'advisor dei commissari, Leonardo&co, era atteso per oggi, data l'indicazione di un mese dal 6 marzo, data della presentazione delle due offerte. Tuttavia - spiega una delle fonti - "non si trattava di un termine perentorio. Era una linea guida". L'esame dei documenti, del piano industriale e di quello ambientale, starebbe richiedendo tempi più lunghi con in più lo stop per le festività di Pasqua. E dunque - spiega la fonte - "il report di Leonardo&co potrebbe non arrivare oggi".
  8. Archie Steelman 6 april 2017 19:09
    Ilva, cessione ai privati: decisione “non prima di fine mese”
    Il dossier dell'advisor atteso per oggi, non è detto che arrivi. In corsa le cordate capeggiate da Arcelor-Mittal e Jindal
    6 aprile 2017 | Rubrica: Archivio, Attualità, Cronaca Tag: Ilva, Taranto
    Stando a quanto riportato dall’Ansa, ci sono fonti secondo cui una decisione si avrà “non prima di fine mese”. Oggi, dunque, non vi sarà alcuna giornata decisiva riguardo alle sorti dell’Ilva che dovrà essere ceduta, dalla gestione commissariale, a uno dei due gruppi in corsa: si tratta della cordata capeggiata dai franco-indiani di Arcelor-Mittal e di quella capeggiata dagli indiani di Jindal. Per oggi era previsto l’arrivo, ai commissari del colosso siderurgico, il dossier dell’advisor Leonardo&Co. Non è detto che arrivi perché la data odierna è considerata, sempre secondo le fonti riferite dall’Ansa, non un termine perentorio.
  9. Archie Steelman 7 april 2017 15:29
    Ilva, slitta a fine aprile la valutazione delle offerte economiche per l’acquisto
    Di admin -

    6 aprile 2017 Inchiostro Verde
    Il periodo di valutazione delle offerte economiche per l’acquisto di Ilva, che doveva terminare oggi, sarà prolungato “di alcuni giorni”, ha detto oggi una fonte a conoscenza del dossier. Si tratta di una circostanza tecnica, ha detto la fonte contattata dall’agenzia Reuters, confermando che la decisione finale sul vincitore della gara sarà assunta tra Pasqua e fine aprile, “o addirittura forse ai primi di maggio”.
    Le cordate in lizza per il più grande gruppo siderurgico italiano sono due. Am Investco Italy – il tandem composto da ArcelorMittal e il Gruppo Marcegaglia, a cui potrebbe unirsi in caso di assegnazione Intesa San Paolo – ha offerto oltre 1,6 miliardi di euro, più investimenti annunciati per 2,3 miliardi di euro. AcciaItalia (composta, oltre che da Jsw, da Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi e Delfin) ha presentato un’offerta inferiore, ma ha promesso investimenti per circa 3 miliardi.
    Leonardo & Co., advisor dei commissari straordinari di Ilva insieme a Rothschild e Boston Consulting, sta valutando le offerte. La scelta definitiva sul vincitore sarà poi sancita definitivamente con un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico.
    Successivamente scatterà un periodo di 30 giorni per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall’azienda assegnataria alle indicazioni del ministero dell’Ambiente, che entro l’autunno emetterà un proprio decreto. A quel punto, scatterà l’esecutività del contratto di acquisizione.
    Nelle ultime settimane, intanto, le due cordate si sono esercitate in una vera e propria campagna elettorale dalle pagine di alcuni quotidiani. Arcelor ha proposto di far entrare nella propria cordata, in caso di vittoria, Cdp, con l’intento probabilmente di rassicurare il governo sulla salvaguardia del controllo “nazionale”. Cdp non ha commentato.

  10. Archie Steelman 18 april 2017 12:37
    Cessione Ilva, ecco le indicazioni dell’arcivescovo
    • –di Matteo Meneghello IlSole24Ore 13 aprile 2017

    Un piano industriale chiaro e un cronoprogramma rigido; una scelta, soprattutto che prenda in considerazione esclusivamente le opzioni in grado di garantire il rispetto della dignità e della salute degli operai, la difesa dell’occupazione e la salvaguardia del territorio. A poche settimane dalla decisione sulla gara per l’aggiudicazione dell’Ilva, in attesa dell’eventuale apertura di una fase di rilanci, anche l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, cerca di tracciare l’identikit dell’aggiudicatario finale, tenendo conto soprattutto delle esigenze del territorio e della popolazione locale.
    Le indicazioni sono state fornite dal monsignore (già vescovo ausiliario a Rio de Janeiro) ieri mattina nell’omelia della messa di precetto pasquale, celebrata all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. «Per amore verso di voi, nostro prossimo, desidero fare appello di responsabilità ai numerosi attori che in questo momento lavorano alla difficile transizione del siderurgico - ha detto -: che prima di ogni scelta ci sia una rigorosa valutazione preventiva del rischio sanitario e ambientale e che la popolazione sia dovutamente informata».
    Le prime novità sul verdetto dei tre commissari, che dovranno relazionare il Comitato di sorveglianza di nomina ministeriale, sono attese per l’inizio di maggio. Due le cordate in gara: da un lato AcciaItalia (composta da Jindal south west, Cdp, Delfin e gruppo Arvedi), dall’altra Am Investco Italy (partecipata da ArcelorMittal e gruppo Marcegaglia).
    L’arcivescovo chiede una decisione chiara, ricordando che «lo si deve a una città che ha smarrito la fiducia un decreto dietro l’altro». In questa fase di vendita, ha aggiunto ricolgendosi ai presenti «spero tanto che l’interesse alla produzione non posponga neanche in minima parte il bene di Taranto, a cominciare dalla salute di voi dipendenti e dalla difesa del vostro posto di lavoro».

  11. Archie Steelman 26 april 2017 16:16
    Vendita Ilva: la decisione finale nella prime decade di maggio?
    Corriere di Taranto - di Redazione - 23 aprile 2017

    Potrebbe arrivare nei primi dieci giorni di maggio la decisione sulla cordata a cui cedere in affitto, in autunno, gli asset produttivi dell’Ilva in amministrazione straordinaria. E, secondo quanto risulta all’agenzia di stampa Adnkronos, sarebbe stata definitivamente accantonata l’ipotesi di procedere con rilanci economici da parte delle due cordate in corsa, per il parere contrario espresso da Palazzo Chigi.
    Sul tavolo, lo ricordiamo ancora una volta, ci sono la proposta di Am Investco Italy (Arcelor Mittal, gruppo Marcegaglia e, in caso di vittoria, Intesa San Paolo) e quella di AcciaItalia (Jindal, Cassa Depositi e Prestiti, gruppo Arvedi e l’holding lussemburghese del gruppo Luxottica, la DelFin). Secondo quanto emerso finora, l’offerta più alta in termini economici sarebbe della prima cordata, ma la seconda prevederebbe un investimento successivo maggiore. L’eventualità dei rilanci sarebbe stata percorribile, spiegano alcune fonti vicino al dossier, nel caso in cui dalla valutazione dell’advisor Leonardo&Co fossero emerse offerte sotto il valore di perizia. Eventualità che, secondo quanto è trapelato, non si sarebbe verificata.
    A questo punto, la scelta, supportata dagli elementi tecnici, sarà soprattutto di natura strategica, valutando anche il peso sistemico delle due proposte. E se da una parte c’è il peso specifico di Arcelor Mittal, primo produttore di acciaio al mondo, dall’altra c’è la presenza nella cordata di Cdp e dei soci italiani (Arvedi e Del Vecchio) a dare sostanza e una sorta di ‘copertura’ istituzionale al socio industriale indiano Jindal. In questo scenario, il passaggio politico delle primarie del Pd viene considerato da diversi osservatori utile a rafforzare il Governo Gentiloni anche nella prospettiva della scelta sull’Ilva. Così come la scadenza elettorale amministrativa, a Taranto si vota l’11 giugno, è considerata un altro elemento che spinge a stringere i tempi per una soluzione definitiva. Anche perché, fanno notare sempre le stesse fonti, il mercato dell’acciaio si sta assestando e le risorse economiche a disposizione dei commissari straordinari stanno finendo.

  12. forum rang 10 voda 26 april 2017 16:25
    En de gebrekkige Nederlandse vertaling. Don't shoot me please:

    Verkoop Ilva: de uiteindelijke beslissing in de eerste tien dagen van mei?
    Corriere di Taranto - Redactie - 23 april 2017

    kan komen in de eerste tien dagen van mei de beslissing over het consortium waartoe leasen, verhuren, in de herfst, Ilva productiemiddelen onder curatele. En, als zeker zou zijn is het Adnkronos persbureau, opzij te zetten de mogelijkheid verder te gaan met de economische biedingen door de twee touw teams in de running voor het tegendeel advies van Palazzo Chigi uitgedrukt.
    Op de tafel, herinner me een keer weer, zijn er de voorgestelde Am Investco Italië (Arcelor Mittal, Marcegaglia en, als overwinnaar, Intesa San Paolo) en die van AcciaItalia (Jindal, de Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi Group en de 'Luxemburgse holding van Luxottica groep, DelFin). Volgens de bevindingen tot nu toe, zou het hoogste bod in economische termen de eerste touw, maar de tweede zou een hogere latere investering te bieden. De mogelijkheid om verhogingen levensvatbaar zou zijn, zeggen sommige bronnen dicht bij het dossier, in het geval dat de waardering adviseur Leonardo & Co. naar voren gekomen in het kader van de getaxeerde waarde werden aangeboden. Mogelijke aanwezigheid die zoals bleek, niet zou hebben plaatsgevonden.
    Op dit punt, de keuze, ondersteund door technische elementen, zal het vooral strategisch van aard zijn, ook de evaluatie van systemische gewicht van de twee voorstellen. En als de ene kant is het soortelijk gewicht van Arcelor Mittal, de eerste staalproducent ter wereld, de andere is de aanwezigheid in het consortium van de CDP en de Italiaanse partners (Arvedi en Del Vecchio) om stof en een soort geven van 'dekking' institutionele industriële partner aan de Indiase Jindal. In dit scenario wordt de politieke overgang van de Democratische primaire door velen beschouwd als waarnemers nodig zijn om de regering Gentiloni ook met het oog op sull'Ilva keuze te versterken. Evenals de datum administratieve verkiezingen, in Taranto zullen stemmen, op 11 juni, wordt beschouwd als een andere factor die drijft het tempo voor een definitieve oplossing. Zelfs zo, ze altijd dezelfde bronnen opmerkt, wordt de staalmarkt bezinken en economische middelen aan de speciale beheerders zijn afwerking.
  13. forum rang 4 Toekomstbeeld 26 april 2017 18:09
    quote:

    voda schreef op 26 april 2017 16:25:

    En de gebrekkige Nederlandse vertaling. Don't shoot me please:

    Verkoop Ilva: de uiteindelijke beslissing in de eerste tien dagen van mei?
    Corriere di Taranto - Redactie - 23 april 2017
    Zal ik niet doen :-)

    Hoop maar dat ze niet al teveel meer moeten gaan bieden om de handel binnen te slepen.

    P.s.: weet dat jij het al helemaal niets vind.
  14. Archie Steelman 2 mei 2017 14:54
    Ilva, Laghi: decisione su acquirente a maggio
    giovedì 27 aprile 2017 14:04 REUTERS ITALIA
    ROMA (Reuters) - La scelta sulla cordata che acquisirà Ilva avverrà entro il mese di maggio, ha detto oggi Enrico Laghi, uno dei tre commissari straordinari del più grande gruppo siderurgico italiano.

    "A maggio", ha risposto Laghi a una domanda di Reuters sulla decisione relativa all'acquisizione dell'azienda, in amministrazione straordinaria da due anni.

    Le cordate in lizza per il più grande gruppo siderurgico italiano sono due. Am Investco Italy - il tandem composto da ArcelorMittal e il Gruppo Marcegaglia, a cui potrebbe unirsi in caso di assegnazione Intesa San Paolo - ha offerto oltre 1,6 miliardi di euro, più investimenti annunciati per 2,3 miliardi di euro. AcciaItalia (composta, oltre che da Jsw, da Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi e Delfin) ha presentato un'offerta inferiore, ma ha promesso investimenti per circa 3 miliardi.

    Leonardo & Co., advisor dei commissari straordinari di Ilva insieme a Rothschild e Boston Consulting, sta valutando le offerte. La scelta definitiva sul vincitore sarà poi sancita definitivamente con un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico.

    Successivamente scatterà un periodo di 30 giorni per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall'azienda assegnataria alle indicazioni del ministero dell'Ambiente, che entro l'autunno emetterà un proprio decreto. A quel punto, scatterà l'esecutività del contratto di acquisizione.
  15. Archie Steelman 2 mei 2017 14:56
    NEDERLANDSE VERTALING
    Ilva, Lakes: Besluit over koper mei
    Donderdag 27 april, 2017 14:04 REUTERS ITALIA
    ROME (ANP) - De beslissing over het consortium dat Ilva zal verwerven zal plaatsvinden in de maand mei, zei vandaag Enrico Laghi, een van de drie bijzondere commissarissen van de grootste Italiaanse staalgroep.

    "In mei," antwoordde hij Lakes op een vraag van Reuters van het besluit over de overname van het bedrijf, in surseance van betaling voor twee jaar.

    Het touw teams strijden om de grootste Italiaanse staalgroep zijn twee. Am Investco Italië - de tandem gevormd door ArcelorMittal en de Marcegaglia Group, die kon toetreden in het geval van cessie Intesa San Paolo - heeft verstrekt dan 1,6 miljard euro, zoals aangekondigd investeringen van 2,3 miljard euro. AcciaItalia (samengesteld, evenals Jsw door Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi en Delfin) heeft een lager bod ingediend, maar beloofde investering van ongeveer drie miljard euro.

    Leonardo & Co., adviseur van de speciale beheerders van Ilva samen met Rothschild en Boston Consulting, is de evaluatie van de aanbiedingen. De uiteindelijke beslissing over de winnaar zal zeker worden geratificeerd door een decreet van het Ministerie van Economische Ontwikkeling.

    Daarna leidde tot een periode van 30 dagen voor het controleren van de naleving van de milieu-plan van de overnemer voorgelegd aan de instructies van het ministerie, die in het najaar kwestie een besluit. Op dat moment zal het de uitvoerbaarheid van de overname-overeenkomst te starten.
  16. Archie Steelman 3 mei 2017 13:45
    Ilva: slitta ancora il termine
    A metà di maggio l'istruttoria dei commissari, scelta e attribuzione entro la fine del mese
    02 maggio 2017 Versione stampabile Siderweb
    Continua a slittare il termine per la scelta della cordata che acquisirà gli asset del gruppo siderurgico Ilva in amministrazione straordinaria. Secondo una fonte vicina al dossier «il lavoro di istruttoria delle offerte» fatto dai Commissari straordinari «dovrebbe concludersi entro la metà di maggio. Poi la decisione» sulla scelta della cordata e «l'attribuzione da parte del Mise è prevista entro fine maggio».
    La decisione sull’offerta migliore delle due in gara per l’acquisizione degli asset industriali del gruppo Ilva è già da tempo diventato un tormentone non solo a Taranto, interessata in primis a conoscere i futuri, ed il futuro, proprietari della più grande fabbrica siderurgica europea; ma anche e soprattutto per l’intera economia italiana ed europea, a partire dal settore dell’acciaio per sconfinare poi in tutti i settori in cui esso viene impiegato.

    Stando alle ultime odierne indiscrezioni, il termine ultimo per la scelta della cordata che acquisirà gli asset del gruppo siderurgico Ilva in amministrazione straordinaria, in un primo momento in affitto, dovrebbe compiersi entro il mese di maggio appena iniziato. Secondo una fonte vicina al dossier, circolata oggi in ambienti finanziari e ribattuta anche da alcune autorevoli agenzie di stampa, non solo del settore, «il lavoro di istruttoria delle offerte fatto dai Commissari straordinari dovrebbe concludersi entro la metà di maggio. Poi la decisione sulla scelta della cordata e l’attribuzione da parte del MiSE con apposito decreto è prevista entro fine maggio».

    Successivamente avrà inizio un periodo, fissato dalla legge in 30 giorni, per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall’azienda assegnataria alle indicazioni del Ministero dell’Ambiente. Quest’ultimo, entro l’autunno emetterà un proprio decreto di convalida del piano ambientale. A quel punto, sarà reso esecutivo il contratto di acquisizione.

    Un pò quanto rivelato anche dallo stesso commissario Laghi nei giorni scorsi. Sul tavolo, lo ricordiamo ancora una volta, ci sono la proposta di Am Investco Italy (Arcelor Mittal, gruppo Marcegaglia e, in caso di vittoria, Intesa San Paolo) e quella di AcciaItalia (JSW Steel, Cassa Depositi e Prestiti, gruppo Arvedi e l’holding lussemburghese del gruppo Luxottica, DelFin).

  17. Archie Steelman 3 mei 2017 13:48
    Globale vertaling vorig artikel:

    Ilva: slide zelfs de term
    Medio mei het onderzoek van de commissarissen, de keuze en de toewijzing aan het eind van de maand
    2 mei 2017 Printable versie Siderweb Weer uitstel tav de beslissing
    Blijf de deadline aanleiding voor de selectie van het consortium dat de activa van de Ilva staalgroep onder curatele zal verwerven. Volgens een bron dicht bij het dossier "het onderzoekswerk van de aanbiedingen" gemaakt door de Special Commissioners "moet worden ingevuld door medio mei. Dan is de beslissing "over de keuze van het consortium en 'de award door de Mise zal naar verwachting tegen het einde van mei."
    De beste beslissing over het aanbod van de twee in de race voor de overname van industriële activa van het concern Ilva is al lang uitgegroeid tot een blockbuster niet alleen in Taranto, vooral geïnteresseerd om de toekomst te kennen, en de toekomst, de eigenaren van de grootste staalfabriek Europese; maar ook en vooral voor het gehele Italiaanse en Europese economie, omdat de staalsector en vervolgens dringen in alle sectoren waarin het wordt gebruikt.

    Volgens de laatste geruchten vandaag, de deadline voor de selectie van het consortium dat de activa van de Ilva staalgroep in de administratie zal verwerven, in eerste instantie te huur, moet worden vervuld door de eind mei net begonnen. Volgens een bron dicht bij het dossier, verspreid vandaag in financiële kringen en ook geklonken door een aantal gezaghebbende persbureaus, niet alleen in de industrie, "het onderzoekswerk van de aanbiedingen van de Special Commissioners moet worden ingevuld door medio mei. Dan is de beslissing over de keuze van het consortium en de opdracht door de MED bij bijzondere decreet wordt verwacht tegen het einde van mei. "

    Dan begint een wettelijk vastgestelde termijn van 30 dagen, om de naleving van de milieu-plan dat de overnemer van de instructies van het ministerie te controleren. De laatste, in het najaar kwestie een besluit van het milieuplan validatie. Op dat moment zal het worden afgedwongen de overname-overeenkomst.

    Een beetje zoals ook blijkt uit de commissaris Meren in de afgelopen dagen. Op de tafel, herinner me een keer weer, zijn er de voorgestelde Am Investco Italië (Arcelor Mittal, Marcegaglia en, als overwinnaar, Intesa San Paolo) en die van AcciaItalia (JSW Steel, Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi Group en de Luxemburgse holding van Luxottica groep, DelFin).
  18. Archie Steelman 3 mei 2017 13:49
    ILVA, SLITTA A FINE MAGGIO LA SCELTA DELLA CORDATA. PREOCCUPATI I SINDACATI
    Martedì, 02 Maggio 2017 17:57 Cronache Tarantine
    Scritto da Emanuela Perrone
    Pubblicato in: Primo Piano

    Slitta a fine maggio il termine per la scelta della cordata che acquisirà gli asset del gruppo siderurgico Ilva in amministrazione straordinaria.
    Come riporta l'Ansa, secondo una fonte vicina al dossier “il lavoro di istruttoria delle offerte” fatto dai Commissari straordinari “dovrebbe concludersi entro la metà di maggio. Poi la decisione” sulla scelta della cordata e “l’attribuzione da parte del Mise è prevista entro fine maggio”.
    Fim Cisl: «che sia l'ultimo rinvio»
    «Ci si chiede se la cessione Ilva non percorra strade parallele a noi sconosciute dato che, a ridosso di eventi concomitanti di importanza nazionale, la stessa subisce prontamente dei rinvii». Questo il commento del Segretario Generale della Fim Cisl, Valerio D'Aló.
    «Come Fim -aggiunge- ribadiamo da troppo tempo che uno stabilimento di quella portata debba essere condotto con le giuste competenze di chi sa fare siderurgia è che la fase di "traghettamento" di Stato debba segnare il passo. Rinviare per noi non vuol dire solo allungare questa fase di stallo, ma di conseguenza allontanare la realizzazione di ciò che a quello stabilimento e alla città di Taranto serve davvero: manutenzioni, ambientalizzazione, visione di rilancio per il sito e l'intera città. Una fabbrica ecocompatibile e una produzione sostenibile sono una scommessa su cui come Fim crediamo dall'inizio e, se metà maggio è un termine utile per terminare la fase istruttoria, che questa volta sia rispettato senza rinvio».

    Fiom: «ancora ritardi sul processo di risanamento ambientale»
    «In queste settimane le due cordate, AcciaItalia e Am InvestCo Italy, - rileva Francesco Brigati della Fiom Cgil- hanno annunciato interventi importanti per il processo di risanamento ambientale dello stabilimento siderurgico, con l'introduzione di innovazioni tecnologiche che dovrebbero ridurre drasticamente l'impatto ambientale. Ma allo stato attuale, i piani ambientali e industriali rimangono top secret».
    I piani ambientali delle due cordate «hanno recepito le osservazioni del comitato degli esperti e dal 13 novembre sarebbero dovuti essere disponibili anche alle organizzazioni sindacali per valutarne le scelte aziendali in termini di ambientalizzazione. È pertanto evidente – aggiunge Brigati- che i piani ambientali non subiranno nessuna variazione, se non quelle già indicate dai tre esperti nominati dal governo». Tale situazione di fatto «ha procurato ulteriori rinvii rispetto ad importanti interventi di risanamento ambientale in Ilva che, al momento, risultano essere fermi».
    I lavori previsti dall'autorizzazione integrata ambientale «sono pertanto, in attesa del completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo Ilva, ormai sospesi da tempo. I vincitori avranno, infatti, dal momento dell'aggiudicazione, 30 giorni per presentare il piano ambientale e richiedere la nuova Aia che sarà prescritta con il relativo DPCM».
    L'emergenza ambientale inoltre, prosegue la Fiom, «non può prescindere da una nuova valutazione del danno sanitario, considerando che nella valutazione effettuata in riferimento all’Autorizzazione Integrata Ambientale del 26 ottobre 2012, pur ottemperando a tutte le prescrizioni previste, ci sarebbero circa 12.000 residenti nei pressi della zona industriale esposti al rischio cancerogeno. Tale rischio risulterebbe pertanto ancora non accettabile, elevatissimo e non sopportabile da una comunità sofferente che ha bisogno di avere certezze per il proprio futuro».
    L'ipotesi di Am InvesteCo non stravolgerebbe di molto i rischi valutati all’interno della valutazione del danno sanitario del 2013, mentre nell'ipotesi di AcciaItalia avremmo un abbattimento di benzoapirene e diossina con l'utilizzo delle nuove tecnologie (impianti di prededuzione e forni elettrici) che però potrebbero introdurre, nel corso degli anni, nuovi ipotetici rischi cancerogeni al momento non valutati.
    La Fiom Cgil ha più volte ribadito «la necessità di elaborare una nuova valutazione del danno sanitario per accertare che, in relazione alle prescrizioni riportate nella nuova autorizzazione integrata ambientale realizzata sulla base del nuovo piano ambientale, ci sia una riduzione significativa del rischio cancerogeno a cui sono esposti i lavoratori e i cittadini residenti nella provincia di Taranto».
    La sfida per la Fiom Cgil, dal sequestro preventivo dell'area a caldo del 2012 ad oggi, «è rimasta sempre la stessa: risanamento ambientale e piena occupazione per rilanciare da Taranto un nuovo modello di sviluppo sostenibile».

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